L’aritmia è un disturbo del ritmo cardiaco o della frequenza cardiaca.
Il cuore può battere troppo velocemente (tachicardia) o troppo lentamente (bradicardia) oppure con un ritmo completamente irregolare (ad es. fibrillazione atriale). La maggior parte delle aritmie sono innocue, ma a volte possono impedire al cuore di riempirsi adeguatamente e di svolgere la sua funzione di pompa del sangue in circolo; questo può arrecare gravi danni a diversi organi (cervello, cuore, reni, ecc.).
Il cuore ha un proprio sistema elettrico interno, un tessuto che crea e conduce gli impulsi per far contrarre tutte le fibre muscolari cardiache. Il segnale elettrico nasce in un gruppo di cellule (il nodo seno-atriale), che si trova nell’atrio destro e determina la frequenza del battito cardiaco normale. Da qui il segnale elettrico si propaga al resto dell’atrio destro e al vicino atrio sinistro. Dagli atri il segnale passa ai ventricoli attraverso il nodo atrio-ventricolare, che si trova al confine tra atri e ventricoli, e quindi prosegue nel setto che separa i ventricoli attraverso il fascio di His. Successivamente il circuito elettrico si divide in due rami, la branca destra e la branca sinistra che diffondono il segnale ai ventricoli. Un’aritmia può nascere per l’alterazione di una qualunque parte di questo circuito.
Tra le principali aritmie ritroviamo:
- Extrasistoli, possono nascere sia dagli atri che dai ventricoli. Sono quasi sempre del tutto innocue.
- Aritmie sopraventricolari: fibrillazione atriale, si verifica quando le camere superiori del cuore, i cosiddetti atri, non si contraggono in maniera sincrona e pertanto “fremono” o fibrillano, ovvero battono in modo molto rapido e irregolare. Il sangue non viene pompato in modo efficiente al resto del corpo, di conseguenza ci si può sentire molto deboli o stanchi oppure riscontrare sensazioni cardiache fastidiose come un battito cardiaco accelerato o irregolare. Tachicardia parossistica sopraventricolare (TPSV), una condizione caratterizzata da una frequenza cardiaca regolare e veloce (160-220 battiti al minuto) che inizia e si arresta improvvisamente e che origina nel cuore ma non nei ventricoli.
- Aritmie ventricolari: tachicardia ventricolare, è una delle aritmie più riscontrate nei pazienti affetti da disturbi di cuore. Sebbene possa manifestarsi anche in soggetti del tutto sani, rappresenta un’aritmia da trattare con attenzione: può infatti degenerare in fibrillazione ventricolare, il cui esito è spesso fatale. Fibrillazione ventricolare, è una sequenza scoordinata e potenzialmente letale di contrazioni molto rapide e inefficaci dei ventricoli, causata da molti impulsi elettrici caotici.
- Bradicardia, battito cardiaco lento; in genere al di sotto delle 60 pulsazioni al minuto.
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