Ascesso


L’ascesso è una raccolta di pus in una cavità neoformata (di nuova formazione). Si differenzia dall’empiema, perché quest’ultimo è una raccolta purulenta che si crea all’interno di una cavità già presente.
Numerosi microrganismi possono causare ascessi, ma il più frequente lo Staphylococcus aureus.

I microrganismi possono penetrare nel tessuto per:

  • Penetrazione diretta (es. trauma penetrante con un oggetto contaminato)
  • Diffusione da un focolaio d’infezione contiguo 
  • Disseminazione per via linfatica o ematica da una sede distante
  • Migrazione da un’area in cui è presente una flora saprofitica residente verso una zona adiacente, normalmente sterile, a causa di un danno delle barriere naturali (es. perforazione di un viscere addominale che causa un ascesso intra-addominale).

I segni e sintomi dell’accesso sono ricoducibili ai 5 segni tipici dell’infiammazione: tumefazione, rossore, dolore, calore, compromissione della funzione.

Gli ascessi superficiali si possono risolvere con la somministrazione orale di antibiotici.

Gli ascessi cutanei più piccoli possono essere risolti solo con l’incisione e il drenaggio.

Gli ascessi profondi a volte necessitano di un adeguato drenaggio tramite l’agoaspirazione percutanea (di solito eco o TC guidato); questo metodo spesso evita di aprire il drenaggio chirurgico.

Possono anche verificarsi la rottura e il drenaggio spontanei, determinando talora la formazione di fistole croniche drenanti. Senza drenaggio, un ascesso può a volte risolversi lentamente dopo che avviene la digestione proteolitica del pus che produce un liquido sterile e scarsamente vischioso che viene riassorbito nel torrente circolatorio. Un riassorbimento incompleto può lasciare una loculazione cistica all’interno di una parete fibrosa che può diventare calcifica.

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