Broncoscopia


La broncoscopia rappresenta un esame endoscopico invasivo che permette di visualizzare le vie aeree superiori e inferiori fino alle ramificazioni bronchiali partendo dalla trachea. Viene realizzata con l’aiuto di un broncoscopio, tubo flessibile e di diametro contenuto costituito da fibre ottiche e dotato di una fonte luminosa che viene inserito attraverso la bocca o il naso previa anestesia locale. 

La broncoscopia ha due principali obbiettivi, diagnostico e terapeutico. Il primo caso è rappresentato dalla possibilità di visualizzare tramite la videocamera posta sulla parte distale dello strumento zone anatomiche altresì invisibili ad occhio nudo, dando quindi una stima delle dimensioni e della posizione del possibile evento patologico. Per quanto riguarda la parte terapeutica il fibroscopio ha la possibilità al medico operante di effettuare piccoli interventi di rimozione di materiale o tessuti che alterano la capacità di ventilare del paziente.

Pur essendo una procedura invasiva la broncoscopia è un esame sicuro e la percentuale delle complicanze è inferiore il 5%. I rischi dati da tale procedura sono legati prima di tutto al disagio e alla reazione spontanea che provoca tosse conseguente al passaggio del broncoscopio nella gola. Generalmente l’anestetico locale attenua un po’ la reazione. Anche l’epistassi deve essere messa in conto durante il passaggio rino-tracheale della sonda. L’anestetico stesso può diventare però un fattore di rischio in caso di reazione allergica o intolleranza, creando ipotensione, aritmie o depressione respiratoria. Un’altra possibile complicanza è legata alla desaturazione, cioè la diminuzione della percentuale di ossigeno nel sangue. L’ ipossia compare poiché il fibroscopio occupa spazio nelle vie aeree e aumenta le resistenze respiratorie. Per questo l’ossigenazione periferica sarà sempre monitorata durante tutto l’intervento. Altra complicanza immediata è il laringospasmo o il broncospasmo soprattutto nei pazienti con aumentata sensibilità delle vie aeree. Particolare attenzione va prestata ai pazienti cardiopatici o in corso di terapia anticoagulante. Nei pazienti con funzionalità cardiovascolare compromessa possono insorgere alterazioni emodinamiche che vanno dall’ipertensione alle tachiaritmie.

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