Catetere Venoso Periferico


Il catetere venoso periferico (CVP) è un presidio sanitario usato per l’incannulazione di una vena periferica, utilizzato dal personale sanitario infermieristico e/o medico per la fleboclisi o per la somministrazione endovenosa di farmaci. La composizione conta di un tubicino-cannula al cui interno scorre un ago che funga da mandrino e che ha la funzione di bucare l’epidermide per permettere l’introduzione del catetere stesso. L’ago cannula può essere completato da due fascette adesive usate per fissare il presidio alla pelle del paziente, al fine di evitare movimenti accidentali della cannula che potrebbero causare danni o provocarne lo sfilamento, e da un cappuccio a protezione dell’ago, che viene rimosso prima dell’utilizzo. E’ bene ricordare che il posizionamento di un ago cannula è una procedure invasiva e pertanto è permessa solo a personale sanitario competente e che ha ricevuto idonea formazione. 

Procedura infermieristica

  • controllare la prescrizione medica della terapia endovenosa;
  • eventuale presenza di allergie del paziente;
  • si assicura della presenza di tutto il materiale occorrente all’esecuzione della procedura;
  • effettuare l’igiene delle mani e garantire la privacy;
  • identificare il paziente;
  • spiegare al paziente con parole adatte al suo livello di comprensione le fasi e l’utilità della manovra che si sta per eseguire;
  • preparare la via di infusione controllando che la sacca non presenti segni di alterazione e si collega il deflussore alla sacca di soluzione da infondere; 
  • identificare il giusto calibro del CVP;
  • invitare la persona ad assumere una posizione confortevole;
  • indossare i guanti monouso;
  • applicare il laccio emostatico al di sopra di circa 15 cm rispetto al sito scelto per la puntura;
  • invitare la persona ad aprire e chiudere la mano ripetutamente;
  • Deterge il sito prescelto per la venipuntura con antisettico e movimento circolare centrifugo;
  • rimuovere gli involucri di protezione del CVP mantenendo la sterilità;
  • tendere la cute e forare la vena tenendo l’estremità dell’ago a becco di flauto rivolta verso l’alto con un’angolazione di circa 45°;
  • ridurre l’angolazione di inserimento a 30° e segue il decorso della vena;
  • controllare che vi sia ritorno sanguigno;
  • tenere fermo il mandrino e fa avanzare delicatamente la cannula;
  • togliere il laccio emostatico precedentemente posizionato;
  • esercitare una pressione a monte del sito di puntura e sfila delicatamente il mandrino;
  • collegare il set per la fleboclisi;
  • aprire il deflussore e regolarne il flusso;
  • applicare una medicazione sul sito.

Le linee guida consigliano di evitare il braccio dominante della persona, arti con scarsa sensibilità, ad esempio, quelli colpiti da plegia, zone con estesa presenza di arrossamenti, escoriazioni, reazioni cutanee o se vi è la presenza di Fistola Artero-Venosa usata per sedute dialitiche. In questo ultimo caso l’inserzione del catetere sarà esclusiva del personale appartenente al reparto di Dialisi con comprovata esperienza e formazione. 

E’ competenza infermieristica il monitoraggio dell’eventuale presenza di reazioni allergiche alle medicazioni, comparsa di flebite e altre complicanze. 

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