Depressione


La depressione è la presenza di umore triste, vuoto o irritabile, accompagnato da modificazioni fisiche, fisiologiche e cognitive che incidono in modo significativo sulla capacità di funzionamento dell’individuo. 

I criteri del DSM-IV (Manuale diagnostico-statistico) per fare diagnosi di depressione indicano la necessità che siano compresenti alcuni sintomi tipici durante un periodo di almeno 2 settimane e rappresentino un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi dev’essere costituito da umore depresso o perdita di interesse e piacere. Altri sintomi tipici della depressione sono: insonnia, perdita/aumento di peso, agitazione o rallentamento psicomotorio, mancanza di energie, pensieri di morte, autovalutazione.

Numerosi studi epidemiologici concordano sul dato che le donne hanno maggior probabilità di soffrire di disturbi depressivi rispetto agli uomini.

L’infermiere di salute mentale conosce l’importanza dell’instaurazione di un rapporto di fiducia con l’assistito e sa che tutta la fatica fatta per costruirlo può essere spazzata via da un errore, anche apparentemente minimo. 

In particolare sono state ritenute importanti le interazioni tese ad infondere speranza nel futuro, nonché essere considerati come persone, da parte di chi offre aiuto. Molto importanti sono anche risultate l’educazione sanitaria e l’informazione circa i vari aspetti della esperienza depressiva. Fornire informazioni sulla depressione e sul suo trattamento accresce il senso di controllo ed allevia la sensazione di essere indifesi, entrambe sensazioni comuni nell’esperienza depressiva (Feely, 1992).

Inizialmente l’infermiere dovrà adottare un atteggiamento di sostituzione che lentamente si trasformerà in supporto e quindi in stimolo nei confronti del paziente in un progressivo cammino verso il recupero dell’autonomia e della responsabilità di sé, avendo cura di sottolineare con rinforzi positivi i successi della persona. 

In questa attività è necessario porre attenzione alle reali possibilità della persona. Infatti proporre attività o impegni anche molto semplici, ma eccessivamente pesanti per le condizioni della persona, o il far leva su capacità di un tempo ed ormai perse, può risultare in un fallimento con la conseguente conferma della percezione distorta di sé, rinforzando il senso di inadeguatezza, comportando un aggravamento della sofferenza.

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