La prima volta che si sentì parlare di Diagnosi Infermieristica fu nel 1953 con Virgina Fry.
“La Diagnosi Infermieristica è il giudizio sulle risposte date dall’individuo, dalla famiglia o dalla comunità, ai problemi di salute e ai processi vitali, reali o potenziali. La diagnosi infermieristica fornisce le basi per effettuare una scelta degli interventi assistenziali infermieristici, che porteranno al conseguimento degli obiettivi dei quali è responsabile l’infermiere.”
La suddetta definizione viene data dalla North American Nursing Diagnosis Association (NANDA) nel 1990, nel corso della nona conferenza sui Diritti del Malato. Il momento di formulazione della D.I è, ad oggi, la seconda fase del processo di nursing e costituisce la base sulla quale l’infermiere attua specifici interventi volti al raggiungimento di un obiettivo di cui egli stesso è responsabile. La D.I identifica alterazioni e debolezze dello stato di salute della persona assistita.
La NANDA è l’istituzione ufficiale per la promozione e la revisione delle diagnosi infermieristiche, nonché punto di raccolta ed elaborazione. Essa identica quattro modelli di diagnosi: reale, di rischio, benessere, sindrome. La D.I si compone inoltre di quattro elementi essenziali ovvero il titolo, la definizione, le caratteristiche definenti e i fattori correlati.
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