L’occlusione intestinale è l’arresto della progressione del contenuto intestinale che può essere dovuto a più cause:
- trauma addominale;
- infezioni o peritoniti;
- assunzione di farmaci che riducono la peristalsi intestinale (oppiacei, miorilassanti..);
- chirurgia addominale;
- occlusione da corpo estraneo.
La diagnosi dell’occlusione intestinale si effettua tramite RX addome o TAC addome con mezzo di contrasto.
I pazienti con probabile occlusione intestinale devono essere ricoverati in ospedale. La terapia dell’occlusione intestinale acuta deve procedere simultaneamente con la diagnosi. Un chirurgo deve essere sempre coinvolto.
La terapia di supporto è simile per l’ostruzione del piccolo e del grosso intestino: aspirazione nasogastrica, infusione di liquidi EV (soluzione fisiologica allo 0,9% o ringer lattato per il ripristino della volemia) e un catetere urinario per monitorare la diuresi. La reintegrazione degli elettroliti deve essere guidata dai risultati degli esami, ma in caso di vomito ripetuto è verosimile che il sodio e il potassio sierici siano ridotti. Se si sospettano l’ischemia o l’infarto intestinale, devono essere somministrati antibiotici prima dell’esplorazione chirurgica.
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