La paracentesi è una procedura medico-chirurgica che consiste nella perforazione con un ago od un trocar, di cavità organiche abnormemente ripiene di essudato e trasudato. Può essere a scopo diagnostico o terapeutico ed effettuata da personale medico formato. Questa tecnica, associata all’infusione endovenosa di preparazioni di albumina povere di sali o di altri colloidi, è diventata un trattamento standard che determina effetti immediati per il paziente. La somministrazione di albumina permette di correggere la riduzione del volume di sangue arterioso, diminuendo in questo modo l’incidenza di iponatriemia e delle disfunzioni renali ad essa associate. È bene sottolineare come la paracentesi a scopo terapeutico determina una rimozione del liquido che è solo temporanea: l’ascite si riforma rapidamente e sono necessari ripetuti interventi.
Per quanto concerne la parte infermieristica, il professionista si occuperà secondo protocolli interni (che possono variare per alcuni aspetti), delle seguenti fasi:
- Verificare che la persona abbia firmato il consenso informato;
- Preparare l’assistito informandolo adeguatamente circa la procedura e fornendo le opportune rassicurazioni;
- Invitare l’assistito a urinare subito prima della paracentesi;
- Preparare il materiale sterile occorrente e gli appropriati sistemi di raccolta;
- Fare sedere la persona sul bordo del letto, oppure su una sedia, con i piedi appoggiati su uno sgabello. Se la persona deve rimanere a letto, aiutarla ad assumere la posizione di Fowler;
- Posizionare il monitoraggio della pressione arteriosa non invasiva;
- A questo punto il medico inserirà il Trocar, ponendo attenzione al mantenimento di una manovra sterile, evitando quindi il contatto con superfici contaminate;
- Durante tutta la procedura monitorare e registrare frequentemente la pressione arteriosa, controllando continuamente il paziente nel caso in cui possa presentare segni di collasso, affaticamento o cedimento;
- Aiutare la persona ad assumere una posizione comoda una volta terminata la manovra;
- L’infermiere si occupa di registrare la quantità e la qualità del liquido drenato;
- Controllare i parametri vitali: ogni 15 minuti per un’ora, ogni 30 minuti per due ore, ogni ora per le successive due e successivamente ogni 4 ore;
- Controllare il sito di inserzione del Trocar, che non presenti sanguinamenti o segni di infiammazione;
- controllare la presenza di sanguinamenti o di rilevanti perdite di liquido dal sito di puntura, la necessità di evitare di sollevare pesi o di compiere sforzi e di cambiare posizioni lentamente.
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