Warfarin


Il warfarin (nome commerciale Coumadin) è un farmaco anticoagulante, il cui utilizzo trova largo spazio nel trattamento della Trombosi Venosa Profonda (TVP), Embolia Polmonare e nella prevenzione degli Ictus nelle persone con Fibrillazione Atriale. Venne scoperto casualmente come prodotto della fermentazione di una specie di trifoglio; questo trifoglio si trovava nel foraggio somministrato al bestiame durante l’inverno del 1933 che, a causa della sua particolare rigidità, rendeva pressoché impossibile trovare foraggio fresco per gli allevamenti. Il trifoglio, fermentando, produce dicumarolo, che a causa del suo effetto anticoagulante causò una consistente morìa negli allevamenti del Wisconsin. Venne anche scoperto che una sostanza, denominata vitamina K, era utilizzabile come antidoto per annullare l’effetto fluidificante del sangue.

Il meccanismo principale del Warfarin è quindi quello di antagonizzare la Vitamina K secreta dal fegato andando quindi a “fluidificare” il sangue.

Il dosaggio del warfarin è complicato perché è noto per interagire con molti farmaci comunemente usati e alcuni alimenti. Queste interazioni possono migliorare o ridurre l’effetto anticoagulante del warfarin. 

Per ottimizzare l’effetto terapeutico senza rischiare pericolosi effetti collaterali come sanguinamento, è necessario un attento monitoraggio del grado di anticoagulazione da un esame del sangue che misura un INR. 

Quando inizia la terapia con warfarin, il medico deciderà quanto deve essere forte la terapia anticoagulante. Il livello di INR target varia da caso a caso a seconda degli indicatori clinici, ma tende ad essere 2-3 nella maggior parte delle condizioni. In particolare, l’INR target può essere 2,5-3,5 (o anche 3,0–4,5) nei pazienti con una o più valvole cardiache meccaniche.

Le voci del Glossario di infermieristica journal sono libere da ogni copyright. Ti va di contribuire alla sua crescita e perfezionamento? Invia una mail all’indirizzo scrivici@infermieristicaj.it.

    Scrivici